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Questo articolo in prima pagina e pagine interne pubblicato dal Berliner Morgenpost rappresenta il più alto riconoscimento a livello internazionale ricevuto da Fik. Scopri la storia, esplora il mondo della band e resta aggiornato sui prossimi concerti visitando il nostro sito!

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Fik y las Flores Molestas - Red Hot Fusion Solo LIVE @Barabba PD

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Fik y las Flores Molestas - My Light is Gonna Shine LIVE

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Fik y las Flores Molestas - My Light Is Gonna Shine

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Fik y las Flores Molestas - Let Me Be Your Doll (guitar solo)

Fik y las Flores Molestas - Let Me Be Your Doll (guitar solo)

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Music

MUSICA

"Un album eclettico, che segna la piena fioritura di un progetto dalle prospettive interessanti. Con l'arrivo della bella stagione sboccia la "Primavera" di Fik y las Flores Molestas: il disco di questo collettivo di stanza a Padova è impreziosito dalla collaborazione in fase di produzione del musicista Fosco 17, e vede la luce distribuito in totale indipendenza.

 

Dieci tracce (tra queste, una cover) a comporre una proposta d'ascolto articolata, organica e dalle interessanti (e poco consuete) stratificazioni: l'album, come affermano i diretti interessati, esplora nuove sonorità, lasciando presumere l'intento di mettersi in gioco e uscire da campi creativi già ampiamente battuti. Naturale trovare nella tracklist episodi che gravitano fra pop e alternative, prima di svoltare in modo repentino su sonorità afro, samba e surf rock: il tutto è amalgamato attraverso il polso fermo e attento degli artisti direttamente coinvolti, tanto nelle loro recording session quanto nel labor limae della post-produzione.

Il tempo in compagnia di Fik y las Flores Molestas trascorre rapido e leggero, grazie a scelte attente e con la spinta di sano entusiasmo, lontano da soluzioni di comodo e stilemi in tendenza per la stragrande maggioranza di prodotti discografici. Posizionarsi nello scenario alternativo con una pubblicazione del genere è significativo, e far arrivare "Primavera" a quante più persone possibile renderà possibile il salto di qualità e un'importante crescita artistica."

Giandomenico Piccolo - Rockit Magazine

"Da Padova un quintale di jazz'n'roll latin coloratissimo!
 

Mentre le prime foglie iniziavano ad ingiallire, in redazione abbiamo fatto partire "Pissin'around" dei Las Flores Molestas e, miracolo, l'autunno è diventato di colpo solo un miraggio. Merito della band padovana che con il suo carico di jazz'n'roll latin coloratissimo ci ha fatto scordare i primi freddi della stagione e abbracciato con ritmi tropicali e il sole della buona musica. Questo è un album veramente ben suonato in cui si sente, praticamente in ogni singolo passaggio armonico, quanto i componenti della band si siano divertiti un mondo a registrarlo. Prendete la seconda traccia, "Hakuna Matata!" e diteci se anche voi, grosso modo intorno al 1.15, non avete sentito una spinta ad alzarvi dalla poltrona e mettervi a ballare in salotto.
 

Ecco a nostro avviso questo dato di estrema socialità della musica dei padovani è forse il loro più grande merito: questo è un album proprio da ascoltare in compagnia, magari ancora meglio assieme a un gruppo di amici o, perché no, anche tra sconosciuti che poi alla fine ci si conosce sempre.
 

La musica, in fondo, serve anche e soprattutto a creare legami e "Pissin'around" è sicuramente un ottimo aiuto nel fare ciò. Menzione d'onore poi per la traccia finale, "At the Station Intimate Version" che ci ha svelato un lato dei Las Flores Molestas, più romantico e tormentato, che ci piacerebbe tantissimo esplorare nei loro prossimi lavori."

Mattia Nesto - RockIt Magazine

"Una Caisa Drum, una Stratocaster e un'idea originale di musica sperimentale.

Avevo qualche pensiero prima dell'ascolto, alcune scorie di giornata, ma poi durante la tracklist dadaista di Play + Rec è sfumato tutto via. Per capire davvero questo duo, bisogna però partire dalla loro idea di musica e dai loro strumenti.

Stefano Cosi percuote la sua Caisa Drum, una sorta di Hang Drum, in cui all'occorrenza inserisce una pallina da ping pong. Poi, oltre a incidere la sua fragorosa risata, suona la batteria, un violoncello distorto, una Kalimba Sansula con incorporato il Wah Wah, uno strumento che imita il suono del vento. Federico Ficarra invece imbraccia la chitarra elettrica Stratocaster a cui aggiunge vari effetti "Live Electronics".

Il risultato non si può spiegare. Si può solo stare lì, fermi, ed ascoltare. Stefano e Federico definiscono le loro creazioni come sperimentali (sicuramente), rock (nell'approccio) e ambient (in quanto brani strumentali senza canto).

Alcuni passaggi potrebbero richiamare la samba, altri le campane tibetane, altri ancora risultano ipnotici. Le dita sulla Caisa Drum sembrano rincorrere ritmiche di tribù ancestrali, mentre gli altri suoni arricchiscono l'atmosfera.

Non c'è un momento più giusto o migliore di un altro per schiacciare Play su questo album. Perché c'è sempre un pensiero da scacciare. Di certo, se volete, potete schiacciare Rec sulle vostre reaction."

Francesco Carrubba - RockIt Magazine

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