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⚠️ HARD JAZZ....

...HIP POP FUSION!!! ⚠️ 

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Fik y las Flores Molestas è il nome con cui Federico ha scelto di raggruppare le varie collaborazioni in studio e dal vivo, per le strade e nei club, che l’hanno accompagnato nella rappresentazione delle sue musiche. 

 

Oggi Fik si esibisce come solista oppure in trio con Amedeo Schiavon (drums), Emanuele Pecciarini (drums), Alberto Pretto (bass, guitar, vox) e Majd Arrif (bass, guitar).

I featuring con ballerin3 e suonator3 di strumenti a fiato non mancano di certo: Federico ha organizzato numerose parate in formazione marching band a Berlino, Padova e Venezia, avendo così la possibilità di raccogliere i contatti di tantissimi musicisti. 

Il 19 aprile è uscito l'album Primavera, visita la sezione "Musica" per leggere le recensioni!

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Fik y las Flores Molestas - Stranger

Fik y las Flores Molestas - Stranger

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Fik y las Flores Molestas - Primavera

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Fik y las Flores Molestas - Loophole

Fik y las Flores Molestas - Loophole

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Fik y las Flores Molestas - My Light Is Gonna Shine

Fik y las Flores Molestas - My Light Is Gonna Shine

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Music

MUSICA

"Un album eclettico, che segna la piena fioritura di un progetto dalle prospettive interessanti. Con l'arrivo della bella stagione sboccia la "Primavera" di Fik y las Flores Molestas: il disco di questo collettivo di stanza a Padova è impreziosito dalla collaborazione in fase di produzione del musicista Fosco 17, e vede la luce distribuito in totale indipendenza.

Dieci tracce (tra queste, una cover) a comporre una proposta d'ascolto articolata, organica e dalle interessanti (e poco consuete) stratificazioni: l'album, come affermano i diretti interessati, esplora nuove sonorità, lasciando presumere l'intento di mettersi in gioco e uscire da campi creativi già ampiamente battuti. Naturale trovare nella tracklist episodi che gravitano fra pop e alternative, prima di svoltare in modo repentino su sonorità afro, samba e surf rock: il tutto è amalgamato attraverso il polso fermo e attento degli artisti direttamente coinvolti, tanto nelle loro recording session quanto nel labor limae della post-produzione.

Il tempo in compagnia di Fik y las Flores Molestas trascorre rapido e leggero, grazie a scelte attente e con la spinta di sano entusiasmo, lontano da soluzioni di comodo e stilemi in tendenza per la stragrande maggioranza di prodotti discografici. Posizionarsi nello scenario alternativo con una pubblicazione del genere è significativo, e far arrivare "Primavera" a quante più persone possibile renderà possibile il salto di qualità e un'importante crescita artistica."

Giandomenico Piccolo - Rockit Magazine

"“Primavera”, il nuovo ambizioso progetto di Fik y las Flores Molestas, si propone come un viaggio eclettico attraverso un vasto panorama musicale, spaziando dal minimal alla cinematica, passando per surf, pop, afrobeat e terminando con accenti di hard rock quasi heavy metal. Composto da 10 tracce, l’album non solo si immerge in diverse atmosfere sonore, ma abbraccia anche temi di giustizia sociale e denuncia, rendendolo sia un’esperienza uditiva che emotivamente impegnativa.

The New Acid Blues si apre con un omaggio nostalgico al blues, rinfrescato da una moderna interpretazione jazzistica e arrangiamenti orchestrali. Questo pezzo serve come ponte tra il passato musicale di Fik e le nuove esplorazioni sonore dell’album.

Stranger è una potente narrazione autobiografica. La fusione tra il rap ispirato e una base funk rock minimale crea un’atmosfera intensa, evidenziando le lotte personali di Fik contro la malattia e come queste hanno plasmato la sua vita e la sua arte.

Discrimine porta l’album in un territorio più oscuro con la sua pesante base dubstep. La produzione di Fosco17 si fa sentire con forti influenze nel basso profondo e negli arrangiamenti elettronici, rendendo il brano un potente grido contro le ingiustizie sociali.

Africa Nera è un inno contro il razzismo, combinando elementi di afrobeat e rock. Il testo emotivo e la ricca musicalità invocano un senso di urgenza e di attivismo, spronando gli ascoltatori a non rimanere spettatori passivi.

Loophole si distingue per il suo approccio testuale unico e un ritmo che accenna alla disco music. Il testo dadaista e provocatorio si inserisce perfettamente nel contesto dell’album, spingendo i confini dell’espressione artistica di Fik.

Onda di Mare è probabilmente il pezzo più emozionante dell’album, un’opera che mescola samba, jazz e surf in un arrangiamento evocativo. La nostalgia e la malinconia del testo si uniscono alla musicalità per creare un’opera d’arte completa che promette un videoclip altrettanto coinvolgente.

Primavera, la title track, riassume perfettamente l’essenza dell’album: una lotta per la giustizia sociale e l’antirazzismo, mescolata a riferimenti autobiografici. Il blend di stili musicali, dal rock al surf alla bossa nova, dimostra la versatilità di Fik come musicista.

Tristano B. Goode offre un forte contrasto con il resto dell’album per le sue sonorità rock e dissonanze audaci. Il testo carico e la composizione in tempi dispari aggiungono una dimensione progressiva e quasi teatrale al brano.

Figaro, completamente strumentale, è un’espressione pura della chitarra di Fik. L’atmosfera contemplativa è amplificata dagli effetti di delay e dalla serenità meditativa dei suoni ambientali, creando un momento di pausa riflessiva all’interno dell’album.

Basket Case, la cover dei Green Day, è completamente trasformata. L’interpretazione di Fik porta il brano in una dimensione quasi blues, con una nuova disposizione strumentale che include una sezione di archi, conferendo al pezzo una freschezza sorprendente.

In conclusione, “Primavera” è un album che sfida le convenzioni e attraversa confini musicali e tematici con audacia. È un album che dimostra come la musica possa essere un potente veicolo di cambiamento sociale e personale."

Alessia Ventura - Onde Indiependenti

"Da Padova un quintale di jazz'n'roll latin coloratissimo!
 

Mentre le prime foglie iniziavano ad ingiallire, in redazione abbiamo fatto partire "Pissin'around" dei Las Flores Molestas e, miracolo, l'autunno è diventato di colpo solo un miraggio. Merito della band padovana che con il suo carico di jazz'n'roll latin coloratissimo ci ha fatto scordare i primi freddi della stagione e abbracciato con ritmi tropicali e il sole della buona musica. Questo è un album veramente ben suonato in cui si sente, praticamente in ogni singolo passaggio armonico, quanto i componenti della band si siano divertiti un mondo a registrarlo. Prendete la seconda traccia, "Hakuna Matata!" e diteci se anche voi, grosso modo intorno al 1.15, non avete sentito una spinta ad alzarvi dalla poltrona e mettervi a ballare in salotto.
 

Ecco a nostro avviso questo dato di estrema socialità della musica dei padovani è forse il loro più grande merito: questo è un album proprio da ascoltare in compagnia, magari ancora meglio assieme a un gruppo di amici o, perché no, anche tra sconosciuti che poi alla fine ci si conosce sempre.
 

La musica, in fondo, serve anche e soprattutto a creare legami e "Pissin'around" è sicuramente un ottimo aiuto nel fare ciò. Menzione d'onore poi per la traccia finale, "At the Station Intimate Version" che ci ha svelato un lato dei Las Flores Molestas, più romantico e tormentato, che ci piacerebbe tantissimo esplorare nei loro prossimi lavori."

Mattia Nesto - RockIt Magazine

"Una Caisa Drum, una Stratocaster e un'idea originale di musica sperimentale.

Avevo qualche pensiero prima dell'ascolto, alcune scorie di giornata, ma poi durante la tracklist dadaista di Play + Rec è sfumato tutto via. Per capire davvero questo duo, bisogna però partire dalla loro idea di musica e dai loro strumenti.

Stefano Cosi percuote la sua Caisa Drum, una sorta di Hang Drum, in cui all'occorrenza inserisce una pallina da ping pong. Poi, oltre a incidere la sua fragorosa risata, suona la batteria, un violoncello distorto, una Kalimba Sansula con incorporato il Wah Wah, uno strumento che imita il suono del vento. Federico Ficarra invece imbraccia la chitarra elettrica Stratocaster a cui aggiunge vari effetti "Live Electronics".

Il risultato non si può spiegare. Si può solo stare lì, fermi, ed ascoltare. Stefano e Federico definiscono le loro creazioni come sperimentali (sicuramente), rock (nell'approccio) e ambient (in quanto brani strumentali senza canto).

Alcuni passaggi potrebbero richiamare la samba, altri le campane tibetane, altri ancora risultano ipnotici. Le dita sulla Caisa Drum sembrano rincorrere ritmiche di tribù ancestrali, mentre gli altri suoni arricchiscono l'atmosfera.

Non c'è un momento più giusto o migliore di un altro per schiacciare Play su questo album. Perché c'è sempre un pensiero da scacciare. Di certo, se volete, potete schiacciare Rec sulle vostre reaction."

Francesco Carrubba - RockIt Magazine

In questa playlist potete ascoltare alcune registrazioni di un concerto piano solo eseguito da Fik al Ritz Hotel di Abano Terme a Padova, Italia. Si può vedere un video YouTube delle medesima performance nella apposita sezione del sito.
 

Fik ha riarrangiato le linee di basso (anche walkin' bass e boogie woogie) e gli accordi di diversi brani del suo repertorio chitarristico per pianoforte solo e questa che potete vedere e sentire è la sua prima performance come pianista solista in assoluto.
 

All'interno della playlist potete ascoltare Malafemmena di Antonio de Curtis, Resta Cu Mme e  Nel Blu Dipinto di Blu di Domenico Modugno, Ma Le Gambe di Bracchi e G. D'Anzi e C'est La Vie You Never Can Tell di Chuck Berry. 

Un altro brano che Fik si è divertito ad arrangiare per pianoforte è Hello Dolly di Jerry Herman, canzone poi resa celebre da Louis Armstrong. Anche di questo pezzo potete trovare un video YouTube dove Fik suona il tema con la mano destra mentre esegue il walkin'bass con la mano sinistra.

TOUR DATES

concerti

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Bio

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QUESTO E' FIK

Federico è un chitarrista, cantante, polistrumentista e compositore. Oltre a questo, Fik si occupa di didattica, e di Social Media, Booking e Band Management. Collabora, a fianco del produttore musicista Luca Jacoboni Fosco17, col promoter discografico Marco Stanzani che ha collaborato con artisti come Lucio Dalla, Lunapop e Pino Daniele.

Fik ha vissuto 4 anni a Berlino: ha suonato (chitarra e voce) in diversi Club famosissimi come l’SO36 (David Bowie, in questo locale è stato incitato sia dal pubblico che dai musicisti a salire sul palco all'apice del suo periodo berlinese), l’Insomnia-Nightclub, il Brunnen70, il Kit Kat Klub (Liza Minnelli, locale in cui nacque la Love Parade) dove portava come solista o marching band un festival da lui ideato chiamato Karneval of Love, il Sony Center a Potsdamer Platz, Hotels come il Circus Hotel a Rosenthaler Platz. Jazz Club come il B-Flat, Waldo Bar, Ernst, Zosch, Naked Jazz Festival esportato da New York a Berlino dal batterista Eric Vaughn. E' stato invitato 2 volte a suonare allo Yorckschlösschen Home of Jazz & Blues. Il quotidiano principale Berliner Morgenpost gli ha dedicato un articolo con foto in prima pagina e pagine interne. A Berlino ha collaborato con Milo Lombardi, Charles Sammons, Lars Karlin, Roland Satterwhite, Pinar Tatlikazan, Seraphim Greno Bradel, Mike Basden ed altri.

In Italia ha suonato come solista 2 anni al Ritz Hotel di Abano; a Venezia 1 anno al Moresco Hotel e alcuni mesi al Carlton Hotel on the Grand Canal, ristorante e Top Of The Carlton Sky Lounge. Con la sua band e altre precedenti formazioni (blues e jazz) ha suonato in tantissimi locali a Padova (ex Mame attuale Parco della Musica, Caffè Pedrocchi, Palazzo Zuckermann, Osteria Barabba, Pedro e molti altri), Venezia (Hard Rock Cafè, Al Vapore, Forte Marghera, Paradiso Perduto...), Vicenza (Vinile, Rive Jazz Club), altre città del Veneto, del Friuli Venezia Giulia (Trieste, Sofar Sound), del Trentino, del Lazio (Roma) e della Lombardia. Ha suonato in 2 edizioni dello Sherwood Festival (una come solista, una in formazione marching band) ed in altri Festival locali come lo Yucca, i Navigli, l'Oktoberfest o Folk Festivals. In Italia ha collaborato con Glauco Benedetti (Jovanotti), Giovanni Perin, Giulio Tullio (Elio), Michele Uliana, Edoardo Brunella, Alessandro Brunetta, Stefano Cosi, Sergio Gonzo, Tommaso Piron, Amedeo Schiavon e molti altri.

In passato ha studiato recitazione teatrale, in particolare comica ed estemporanea, ed ha lavorato con registi attori noti del Teatro Verdi di Padova e Teatro Piccolo di Milano: Lorenzo Maragoni e Giorgio Sangati. Fik ha conseguito la Licenza di Teoria e Solfeggio col Maestro S. Lanza, e 2 diplomi di laurea, uno in “Musica e Sound Design informatico” (in particolare studiando pianoforte classico col Maestro G. Di Toma), l’altro recentemente in “Chitarra jazz” studiando con i Maestri M. Tonolo (pianoforte jazz, arrangiamento), D. Santimone (chitarra) e F. Angiuli (musica d’insieme, storia), entrambi ai massimi voti presso il Conservatorio Cesare Pollini di Padova; qui ha realizzato con Alvise Vidolin, regista del suono di Luigi Nono, un’installazione audio con sintesi binaurale e motion capture che è stata molto apprezzata da Ennio Chiggio del Gruppo N di Padova. E' stato ammesso alla frequenza dei corsi estivi del Berklee College of Music al livello più alto (IV), studiando con Jon Damian e Jim Kelly all’interno del Festival Umbria Jazz. Presso la scuola Gershwin di Padova ha seguito un corso di perfezionamento con la cantante jazz Alessia Obino. 

 

Continua a leggere per conoscere la critica di Tolo Marton su Fik!

Potsdamer Platz 2.jpg

Fotografia di Sven Lambert, Berliner Morgenpost

"Quando ti accorgi che il tuo piede sta battendo il ritmo e ti viene voglia di cantare vuol dire che la musica ti sta entrando nell'anima, Federico Ficarra è uno di quei performer che ti fa provare queste emozioni..."

Andrea D’Addio - Berlino Cacio e Pepe
Federico Ficarra, in arte Fik. Italia. Foto di Stefano Cosi.

Fotografia di Stefano Cosi

“I suoi brani confermano l’idea che mi sono fatto del suo approccio musicale, intriso di una sensibilità libera da influenze particolari.
Molta espressività ed un relax che non guasta. Praticamente é una persona che vede e suona la musica con una propria ottica, qualunque essa sia, e questo è non solo positivo, ma anche raro di questi tempi.“


Tolo Marton maggior chitarrista rock in Italia secondo Repubblica. 


Sempre lui in riferimento all'album Pissin'around pubblicato l'ottobre 2020:
"

"Mi sembra un ottimo album, diverso e con intuizioni interessanti."


Marton ha collaborato con Ian Paice, Roger Glover e Don Airey dei Deep Purple ed ha ricevuto il Jimi Hendrix Electric Guitar Festival Prize a Seattle direttamente da James Allen Hendrix, padre di Jimi.

Federico Ficarra, in arte Fik, suona la chitarra e canta al Vinile Club di Vicenza, Italia. Foto di Lucrezia Pegoraro.

Fotografia di Lucrezia Pegoraro

"La strada è il loro palco. I passanti e viaggiatori della Metro sono il loro pubblico. I musicisti di strada di Berlino sono tutt'altro che dilettanti che vogliano raccogliere la loro mancia quotidiana. Alcuni come Federico hanno frequentato un conservatorio e suonato in grandi sale da concerto.
Berlino è per lui solo una stazione di passaggio. Il suo progetto é di andare negli Usa."


Lorenz Vossen - Berliner Morgenpost
BAND

 la BAND!!! 

Federico Ficarra alla chitarra, Emanuelle Pecciarini alla batteria e Fabio Barbaro al basso. Fik y las Flores Molestas

             Emanuele Pecciarini

batterista professionista, è nato a Firenze nel 1998.

Inizia a studiare la batteria all’età di otto anni presso la scuola di musica “F. Landini” (FI) dove si contraddistingue fin da subito per le proprie capacità vincendo una borsa di studi.

 

Prosegue i propri studi diplomandosi all’accademia “Lizard” e dopo di essa inizierà un percorso didattico presso il conservatorio “F. Venezze” di Rovigo che si concluderà col diploma in batteria nel 2021.

Nel percorso in conservatorio avrà la possibilità di studiare con grandi maestri come Stefano Paolini, Ricky Roma, Pier Mingotti e parteciperà a masterclass con batteristi del calibro di Dave Weckl e Mark Guiliana.

Negli ultimi anni ha svolto un’importante attività concertistica e di incisione in studio con gruppi e artisti del calibro di: Edo(XFactor), Lamponi Di Piombo, Folk Solution Band, Fik y las Flores Molestas, In Diretta Nel Vento (tribute band ufficiale dei Pooh) e DeEsperanza.

Emanuele Pecciarini alla batteria. Batterista dei Fik y las Flores Molestas.

Fotografia di Stefano Cosi

            Alessandro Brunetta

classe 1991 inizia con gli studi di clarinetto classico a 7 anni ed a 15 scopre il blues apprendendo successivamente sax, pianoforte ed armonica a bocca.

Dal 2009 è attivo nell'ambito concertistico in Italia e all'estero.


 

Ha suonato con Glincolti e band milanesi come Calibro 35 e Dente, con cui ha toccato punte da Catania a Parigi. Attualmente suona con Al & Jay (anche in Slovacchia) and the StoneCrazy e HD Holden.

Attualmente si reca spesso a Berlino, e a Londra per suonare con Emma Wilson Blues band in cui milita il batterista di Iggy Pop.

Alessandro Brunetta al sassofono, ospite speciale di Fik y las Flores Molestas

Fotografia di Fabio di Lisa

Alessandro Brunetta all'armonica blues, ospite speciale di Fik y las Flores Molestas

Fotografia di Fabio di Lisa

                Fabio Barbaro
 

bassista elettrico classe 1991, nato sotto il segno del Rock ma fulminato sulla via di Damasco dal Jazz, ha studiato alla Scuola di Musica Gershwin di Padova, alla Scuola di Musica Thelonious Monk di Mira e al Conservatorio di Padova con Maestri come Alessandro Fedrigo, Franco Testa, Giorgio Panagin e Marco Privato, oltre che a ricevere lezioni private da diversi professionisti.

Amante di tutti i generi musicali, ha suonato nel corso degli anni con diverse formazioni musicali in gruppi Jazz, Fusion, Rock, Metal, Bossa Nova, Pop Italiano ed Estero, Cantautorato, Musica Etnica e Musica Partenopea, suonando in diversi locali, hotel, eventi, ristoranti, sagre e feste private.

Fabio Barbaro al basso. Bassista dei Fik y las Flores Molestas

Fotografia di Stefano Cosi

Fabio Barbaro al basso. Bassista dei Fik y las Flores Molestas

Fotografia di Stefano Cosi

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contatti

Fik y las Flores Molestas 

+39 3401565308

booking@fikylasfloresmolestas.com

Padova, Italia.       


 

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